Siamo lieti di annunciare l’ approvazione del secondo progetto finanziato attraverso il bando Solidarity Corps, che si configura come un “programma di finanziamento dell’Unione europea che offre ai giovani l’opportunità di fare volontariato, lavorare, seguire formazioni e gestire i propri progetti di solidarietà a vantaggio della collettività in tutta Europa”.
Anche questa volta, NaKa ha ricevuto la richiesta da parte di un gruppo di volontari già attivi in associazione di procedere alla scrittura di Capo Verde la cui idea è nata dall’ascolto di alcune considerazioni fatte da parte degli abitanti del quartiere Capo di Palermo.
Il centro storico della città, dove ha sede la nostra associazione e dove si concentrano le nostre attività, nonostante sia uno dei più belli, grandi e preziosi dell’intera Europa offre spesso degli angoli che sono tutt’altro che spettacolari: è molto facile, addentrandosi tra i vicoli i nascosti, trovare delle piccole discariche di rifiuti a cielo aperto.
Purtroppo la stessa sorte tocca al Capo; ed è proprio partendo da questa problematica che ha preso vita il progetto. I giovani che frequentano la nostra associazione ci hanno riportato che, a pochi passi da dove svolgiamo le attività, esisteva un piccolissimo vicolo senza uscita che ormai veniva utilizzato dai commercianti della zona per scaricare tutto ciò che avrebbero dovuto portare in discarica. Per di più, esso sorge accanto ad un altro vicolo, vicolo di???, che i ragazzi del quartiere hanno autonomamente ripulito e decorato, cosa che rende l’incuria di vicolo dell’Altare ancora più evidente.
Il gruppo dei volontari e lo staff d NaKa è stato condotto dai ragazzi presso il vicolo in questione e la situazione si è rivelata pessima; abbiamo trovato i rifiuti più disparati: da mobilio ad elettrodomestici, per non parlare delle carcasse di animali e i resti di chissà quanti incendi.
Nessuno, tra noi, si aspettava uno scenario del genere ma, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo scritto Capo Verde: obiettivo del progetto sarà fornire, agli abitanti del quartiere e al gruppo promotore stesso, gli strumenti necessari per rendere gli spazi e le vite dei cittadini maggiormente sostenibili anche attraverso la presa di coscienza che l’importanza di difendere, riappropriarsi e curare gli spazi comuni e la cosa pubblica hanno per ognuno di noi.
All’atto pratico, con il progetto, il gruppo dei volontari si impegna a ripulire questo spazio rubato alla cittadinanza, coinvolgendo attivamente i ragazzi del quartiere ai quali verrà, a fine progetto, conferito il compito di prendersi cura di questo spazio.
In un secondo momento, verranno creati anche degli arredi urbani ricavati da materiali di rifiuto; si chiama riciclo creativo e sarà un’ottima occasione per parlare di ambiente, riciclo, crisi climatica.
Auguriamo al gruppo dei nostri volontari e ai futuri partecipanti del progetto un grande in bocca al lupo per la realizzazione proficua di questa importantissima azione!
A presto con i prossimi aggiornamenti di Capo Verde.